Oltre ottocento i brevetti depositati in Abruzzo
I brevetti depositati in Abruzzo dal 1° luglio del 2006 al 30 giugno di quest'anno sono complessivamente 831, 617 le domande di marchi che rappresentano, dunque, la fetta maggiore del totale dei brevetti. Questi titoli, attraverso i quali l’azienda ha il diritto esclusivo di realizzare l’invenzione e di farne oggetto di commercio, nonché di vietarne a terzi la produzione, l'uso, il commercio, la vendita e l'importazione comprendono ovviamente anche invenzioni, disegni ornamentali e modelli di utilità. Il deposito, poi, può servire a battere la concorrenza e ad evitare che altri sfruttino, non autorizzati, il risultato di lunghe e costose ricerche.
L’analisi provinciale evidenzia una spiccata vivacità nella registrazione dei brevetti a Pescara dove, dal 1° luglio del 2006 al 30 giugno di quest'anno, ne sono stati registrati quasi trecento, mentre 215 sono i marchi depositati che costituiscono oltre il 72% del totale dei brevetti. A seguire troviamo Chieti con 182 marchi depositati che incidono per quasi il 78% sul totale dei brevetti depositati nella provincia (234), Teramo con 134 marchi che incidono per quasi l'80% sul totale dei brevetti (168) e, infine, L'Aquila con 86 marchi e un'incidenza pari ad oltre il 65% sui brevetti complessivi (131) depositati tra il 2006 e il 2007.
Questo quanto emerge da un'indagine della Camera di Commercio di Milano e Uibm, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi i cui dati per la regione Abruzzo sono stati elaborati dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V che evidenzia inoltre l'importanza della crescita del numero di nuovi brevetti, uno degli indicatori principali utilizzati per “misurare” l’innovazione delle aziende. I brevetti costituiscono infatti un fattore importante per sviluppare un’imprenditorialità specialistica e prodotti innovativi in un mercato internazionale in cui l’innovazione è sempre più la chiave della crescita economica e in cui la competitività è sempre più basata sulle invenzioni e sui modelli utilità. L’innovazione, infatti, risulta ormai uno dei pochi fattori competitivi che le imprese possono utilizzare per competere nei confronti dei concorrenti esteri.
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di Vittorio Bellagamba
13/06/2008