Gli occupati in Abruzzo superano il mezzo milione e sono in prevalenza maschi

San Benedetto Del Tronto - Sono complessivamente 502mila gli occupati in tutto l'Abruzzo. Resta tuttavia esigua, rispetto all'ammontare dei...

Sono complessivamente 502mila gli occupati in tutto l'Abruzzo. Resta tuttavia esigua, rispetto all'ammontare dei lavoratori, la fetta delle lavoratrici: queste raggiungono infatti le 191 unità contro le 311mila dei maschi. Il tasso di occupazione, ovvero il rapporto tra gli occupati e la popolazione di età superiore ai quindici anni, si attesta al 58% di cui il 71% è il tasso di occupazione maschile e il 44 quello di occupazione femminile. Un divario che dimostra come le donne rappresentino ancora una risorsa parzialmente inespressa nel mondo del lavoro e, anche se il gentil sesso nel corso degli anni ha raggiunto una quota di professionalità non trascurabile, molto dev’essere ancora fatto per le pari opportunità. Nel mercato del lavoro, infatti, resta ancora lacunosa la distanza tra uomini e donne. Conseguentemente la disoccupazione resta una piaga prevalentemente femminile: se in Abruzzo sono infatti 13mila gli uomini in cerca di lavoro con un’incidenza pari al 4%, ammontano a 21mila le donne disoccupate con un'incidenza più che doppia (9,8%) rispetto a quella maschile. L'Abruzzo, in particolare, presenta un tasso di disoccupazione femminile che supera anche la media nazionale (7,9%) e un tasso di disoccupazione maschile che è invece inferiore a questa (4,9%). Nel Mezzogiorno, inoltre, solo l’Abruzzo, con il 71,4%, manifesta un tasso di occupazione maschile superiore al dato di media, pari al 70,7%.
Per quanto riguarda il settore di attività economica gli abruzzesi trovano occupazione principalmente nel comparto dei servizi dove risultano occupate 320mila unità tra dipendenti ed indipendenti. Seguono il settore dell'industria con 161mila unità e l'agricoltura con 20mila.
Le stime, che si riferiscono all'anno 2007, sono rese note dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V che ha elaborato i dati Istat per l'Abruzzo analizzando l'andamento occupazionale anche nelle varie province.
Il tasso di disoccupazione più alto spetta alla provincia de L'Aquila (7,7%) dove le persone in cerca di occupazione sono novemila, di cui quattromila maschi e cinquemila femmine. Seguono le province di Pescara e Chieti con un tasso del 5,8% che, in valori assoluti, corrisponde a duemila maschi e cinquemila femmine in cerca di occupazione nella prima e tremila maschi e seimila femmine nella seconda. Infine, Teramo che presenta un tasso di disoccupazione pari al 5,7% con tremila maschi e quattromila femmine disoccupate in tutta la provincia.
Inoltre, nel 2007, il tasso di inattività delle persone tra i 15 e i 64 anni, ovvero il rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento, si è attestato in Abruzzo al 38,3% rispetto ad una media nazionale pari al 37,5%. il tasso di inattività più elevato riguarda ovviamente la componente femminile (51%).
Nella media del 2007 il tasso di disoccupazione si posiziona, a livello nazionale, al 6,1%, sette decimi di punto in meno in confronto al 2006. Nello stesso periodo il tasso di disoccupazione nell’Unione europea è pari al 7,1%, un punto percentuale in meno rispetto all’anno precedente. In confronto al risultato di sintesi, le regioni con il tasso di disoccupazione più alto sono Sicilia (13,0%), Campania, Puglia e Calabria (11,2%); il tasso più basso si rileva in Trentino-Alto Adige (2,7%), Emilia-Romagna (2,9%) e Valle d’Aosta (3,2%). Alla discesa del tasso di disoccupazione non corrisponde una riduzione dei divari territoriali, che permangono molto ampi: in Sicilia l’indicatore è quasi cinque volte più elevato che in Trentino-Alto Adige. In confronto al 2006, la graduatoria regionale resta invariata. Nella disaggregazione per genere, il primato della Sicilia riguardo al tasso di disoccupazione più elevato emerge sia per la componente maschile sia per quella femminile. Per altro verso, in Trentino- Alto Adige e in Emilia-Romagna si segnalano i tassi di disoccupazione più bassi per entrambe le componenti di genere. Rispetto al 2006, la discesa della disoccupazione interessa tutte le regioni tranne Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria dove l’indicatore rimane pressoché stabile. Il tasso di disoccupazione in Campania e in Calabria registra una riduzione tendenziale particolarmente sensibile. Riguardo alle componenti di genere, per gli uomini le regioni caratterizzate dai cali più consistenti sono la Calabria, la Basilicata e la Sardegna; per le donne, il Molise, la Campania e la Puglia.
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di Vittorio Bellagamba

30/04/2008

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