
“Premio Libero Bizzarri”, assegnati i premi
San Benedetto Del Tronto - L’ultima serata di lavori della 32^ rassegna del documentario “Premio Libero Bizzarri” ha premiato i documentari vincitori delle due sezioni “ItaliaDoc” e “Fabrizio Pesiri-Opera Prima”.

L’ultima serata di lavori della 32^ rassegna del documentario “Premio Libero Bizzarri” ha premiato i documentari vincitori delle due sezioni “ItaliaDoc” e “Fabrizio Pesiri-Opera Prima”.
La giuria del concorso ItaliaDoc - presieduta dalla regista, produttrice e storica dell’arte Alessandra Galletta e composta da Silvia De Felice in rappresentanza di Rai Documentari, Gianluca Casagrande per Rai Cultura, Sofia Cecchetti per Marche Film Commission, oltre che dalla regista e documentarista Sara Ristori – ha decretato che a vincere il Premio per il miglior documentario è Michele Cinque con il film “Cose che accadono sulla Terra” con la seguente motivazione: “La storia di una famiglia con la missione di allevare il bestiame rigenerando il suolo in corso di desertificazione e provando a contrastare gli effetti del cambiamento climatico. La giuria intende premiare l’originalità del racconto, la regia matura e il sapiente utilizzo del linguaggio cinematografico applicato al genere documentario. Un messaggio che arriva forte e chiaro con una buona dose di ottimismo e positività”.
Il “Premio Andrea Pazienza per l’uso inventivo delle immagini e della grafica” va al documentario “Una cosa vicina” di Loris G. Nese. La motivazione: “Il racconto autobiografico di un bambino che cresce circondato da profondi segreti. Lentamente scopre che il suo cognome pesa come un marchio indelebile ed è attraverso il cinema che, ormai adulto, comincia a interrogarsi sul passato, a ricostruire la propria identità. La giuria ha voluto premiare l’originalità del linguaggio, il sapiente uso di immagini e grafica che accompagna e rafforza, con freschezza, il tema di questa toccante autobiografia”.
La giuria ha infine riservato tre menzioni speciali per:
- Prima menzione a “La coda di una balena” di Irene Ciavalini. Per il coraggioso progetto di trascorrere una notte in mare aperto con Mario, Michele e Nicola, per raccontarci in presa diretta il duro lavoro di tre marinai che affrontano quotidianamente le difficoltà di una professione che sta scomparendo. Un film semplice, fatto di pochi ingredienti, ma capace di dare voce a chi non può parlare.
- Seconda menzione a “Devotee” di Roberta Palmieri e Francesco Rubattu. La giuria assegna una menzione speciale all’asciutta storia di Manuela – costretta in carrozzina – che chattando online con uno sconosciuto ci accompagna senza moralismi, senza luoghi comuni, senza giudizio e senza pietismi in stati d’animo ed esperienze per nulla scontati. L’espediente di rendere visibile ‘lo sconosciuto’ solo attraverso l’inserimento grafico delle sue chat aggiunge originalità alla linea narrativa.
- Terza menzione a “Quel che resta” di Giampaolo Bigoli per il sensibile, empatico racconto della restituzione degli effetti personali ai congiunti delle vittime del Covid a Parma. La giuria pone l’accento sull’impellenza narrativa del documentario, realizzato in presa diretta in pieno lockdown, ma anche sull’universalità del tema degli oggetti in relazione al nostro mondo affettivo.
La giura del “Premio Fabizio Pesiri – Opera Prima” – composta da Fondazione Bizzarri, Laboratorio Teatrale Re Nudo e Giungla Collective – ha decretato come vincitore il lavoro “Tua madre” di Leonardo Malaguti con la seguente motivazione. “Tua madre” è un’opera che si colloca con forza tra documentario e film, unendo i due linguaggi in modo innovativo per raccontare la complessità della maternità contemporanea. Attraverso questa forma ibrida, Leonardo Malaguti esplora il tema nelle sue dimensioni personali, sociali e relazionali, restituendone tutta la profondità. La Giuria premia un’opera prima matura, coraggiosa e capace di offrire uno sguardo nuovo e necessario su un argomento che tocca l’intimità e il collettivo”.
Infine la giuria popolare Under 35 ha assegnato un premio al documentario “Le urla di silenzio”. La motivazione: "Oggi celebriamo non solo il talento, ma anche il coraggio di raccontare ciò che spesso rimane ai margini del nostro sguardo. Il premio che assegniamo nasce proprio da questo: dalla volontà di riconoscere chi sceglie di osservare la realtà con occhi nuovi, con spirito critico e con il desiderio autentico di dare voce a cose e persone.
Il vincitore di quest’anno è un giovane autore che ha dimostrato una determinazione. Partendo dal nulla e affidandosi solo alla sua sensibilità, ha realizzato un progetto che mette in luce una delle contraddizioni più urgenti del nostro tempo: la condizione dei rider, uomini e donne che ogni giorno affrontano rischi reali per garantire un servizio rapido, puntuale, efficiente. Attraverso il suo lavoro, l'autore ci ricorda che dietro ogni consegna c’è una persona, una storia, un sacrificio. Ci invita a guardare oltre la comodità delle nostre abitudini e a riconoscere la dignità di chi vive spesso in condizioni precarie, esposto alla strada, al traffico, alle intemperie, pur di portare a termine il proprio compito.
Per questa capacità di osservare, raccontare e scuotere le coscienze, abbiamo deciso di attribuirgli il Premio Libero Bizzarri. Lo facciamo con la convinzione che questo riconoscimento possa essere un sostegno per i suoi prossimi progetti e un incoraggiamento a proseguire con passione e responsabilità. A lui va il nostro grazie: per il suo sguardo, per il suo impegno, per averci ricordato che il documentario può essere ancora un potente strumento di verità”.
di Roberto Valeri
17/11/2025







