
Poker alla Giovane Signora

La Sambenedettese vede bianconero e si esalta, in quella che è la miglior prestazione della stagione: 4-2 alla Next Gen della Juventus e seconda vittoria consecutiva, dopo quella di Perugia.
I rossoblù confermano il 4-3-3 visto in Umbria, perché Eusepi e Alfieri riprendono il loro posto, Bongelli e Sbaffo si accomodano in panchina. In difesa, senza Dalmazzi, ci sono Zoboletti, Pezzola, Zini e Tosi e a centrocampo, oltre ad Alfieri, si sistemano Candellori e M.Tourè. In attacco nel trio ci sono N.Tourè e Konatè con capitan Eusepi. La Juventus Next Gen (con un iniziale 3-4-2-1) solo a leggere il tabellino, è semplicemente fantascientifica: oltre all'esperto Guerra in attacco, basta ricordare Faticanti a centrocampo (in odore di prima squadra molto presto) e il difensore centrale Pedro Silva, riscattato per intero dalla società bianconera.
Vantaggio troppo stretto
La Juventus scende al Riviera delle Palme con l'idea di giocarsela a viso aperto (a differenza di quanto accaduto poche giornate fa ad Ascoli) e Palladini risponde da par suo, alzando molto la linea di difesa e riducendo dunque gli spazi di penetrazione degli avanti ospiti, che non hanno tempo per portare palla prima di essere aggrediti. Al 7° la prima occasione di marca rossoblù: sponda dell'onnipresente Eusepi per Moussa Tourè che è chiuso ma prova comunque il tiro, la palla si spegne a lato. La Juventus risponde da par suo e al 9° va in gol, chiaro però il fuorigioco di Deme, pescato da Turco in una delle rare occasioni in cui la NG ha potuto conquistare spazio verticale.
Al 12° Eusepi sblocca la gara con un eurogol, su scarico di Konatè: il suo è un missile terra-aria di sinistro che lascia di stucco Mangiapoco, il quale fa a mala pena in tempo ad alzare istintivamente il braccio sinistro, 1-0 e il Riviera trema per l’esultanza dei 6.662 presenti: per chi c’era negli anni Settanta, un gol di quelli che segnava bomber Chimenti.
La Juventus, venuta a giocarsela, perviene subito al pareggio. Cudrig, lasciato troppo solo, tira una fiondata alla quale Orsini può opporre solo i pugni, arriva Deme che di testa pareggia, 1-1.
La partita si mantiene vivace ed è ancora il pressing della Samb a fare la differenza: al 27° spingendo da sinistra, N. Tourè penetra in area e lo sgambetto di Pedro Felipe è solare. Rigore per la Samb, lo batte Eusepi e la palla passa sotto al corpo di Mangiapoco, che aveva intuito la traiettoria alla sua destra, 2-1 e stadio impazzito di gioia. Da questo momento in poi, descrivere la Samb senza dar fondo a tutti gli aggettivi positivi presenti nel vocabolario diventa impossibile: una prestazione stellare, per sintetizzare, fino al termine della frazione. Al 30°, Mangiarono si supera su Eusepi, che tre minuti dopo prende la traversa. Al 35°, sempre Eusepi colleziona anche un palo e finisce il tempo con la sensazione che il 2-1 sia davvero insufficiente.
Grande reazione.
Durante l’intervallo, mister Brambilla deve aver strigliato i suoi a dovere, perché al rientro fa molto meglio la NG per almeno venti minuti. Subito fuori Pedro Felipe e Turicchia, dentro Anghelé e Vacca per gli ospiti. Al 50°, la Samb gioca la sua prima card FVS, ma il tocco di mano di Owusu secondo l’arbitro Madonia di Palermo non c’è.
La pressione bianconera sale, al 57° c’è un salvataggio miracoloso di Orsini su tiro di Scaglia, che rimanda solo di un minuto il 2-2, lo sigla Guerra ma nessuno a sinistra si oppone alla discesa di Rouhi sulla sinistra. Tosi accusa un crampo al quadricipite, entra Paolini e la Samb cambia modulo, un 3-5-2 che diventa 5-3-2 in fase difensiva, bella risposta di Palladini a chi sospetta che i rossoblù non sappiano adattarsi agli avversari. Fuori anche Konatè, poco lucido oggi, per Scafetta. Nella Juve, fuori Owusu, dentro Macca.
La Samb che non molla torna in vantaggio al 73°: da corner, errore di Mangiapoco in uscita e Zoboletti insacca, un difensore respinge ma dopo la linea, 3-2. La Juve gioca la card FVS per una presunta irregolarità ma il gol è valido. Ultimi cambi della disperazione per i bianconeri, che addirittura negli ultimi minuti attaccano in cinque: fuori Cudrig, dentro Fuszcka, Pugno entra al posto di Deme. Palladini getta nella mischia Marranzino, Sbaffo e finalmente il giovane attaccante diciannovenne Iaiunese, che aveva finora collezionato solo dieci minuti contro il Forlì.
Subito dopo l’annuncio dei sette minuti di recupero, la Samb cala il poker: Sbaffo fa un suggerimento millimetrico in area proprio per Iaiunese, stop e palombella al volo che s’infila nell’angolo alto alla destra di Mangiapoco: 4-2. La Sambenedettese, con una grande reazione vince dunque una sfida prestigiosa: “Noi siamo questi - dice Palladini in sala stampa - e quando ce lo dimentichiamo, è difficile con qualsiasi avversario”. Anche per gli avversari è difficile, però, quando la Samb si ricorda chi è.
di Roberto Valeri
27/09/2025