Pasqua, sulle tavole dei marchigiani si prediligono i prodotti nostrani
Quella di quest’anno è una Pasqua in cui si predilige l’uso di prodotti nostrani. Le tavole dei marchigiani, infatti, saranno imbandite di prodotti provenienti dal nostro territorio come capretto, agnello, carne nostrana e dolciumi vari rigorosamente artigianali. Numerose, infatti, sul territorio regionale le imprese attive di carni che ammontano a 718 unità, il 2,3% del totale nazionale, a fronte delle 721 dell’anno precedente, mentre nel commercio al dettaglio di prodotti di panetteria e pasticceria se ne contano 137, l’1,6% del totale nazionale, a fronte delle 136 del 2007. Per quanto riguarda la produzione di prodotti di panetteria si contano 1.752 imprese che registrano un incremento del 2,6% rispetto all’anno precedente, nella produzione e lavorazione di carne si contano 201, aumentate di quasi il 2%, mentre per la produzione di cacao se ne registrano 15 cresciute del 2,4%.
Questo quanto risulta da un’indagine della Camera di commercio di Milano i cui dati per le Marche, riferiti all’anno 2008, sono stati elaborati dall’agenzia giornalistica Dalla A alla V.
Disaggregando il dato a livello provinciale emerge che nella provincia di Ascoli Piceno nel 2008 si contano 209 imprese di carni in crescita del 2% rispetto all’anno 2007 e 30 nel commercio al dettaglio di prodotti di panetteria e pasticceria in calo di oltre il 3%. Seguono le province di Pesaro Urbino con 185 imprese di carni in crescita dell’1,1% e 29 nel commercio al dettaglio di prodotti di panetteria e pasticceria in calo di ben il 6,5% e Ancona con 165 attività nel settore del commercio al dettaglio di carni in diminuzione di appena lo 0,6% e 53 nel commercio di prodotti di panetteria e pasticceria in aumento di oltre il 15%. Ultima in classifica è la provincia di Macerata con 159 imprese di carni in calo del 4,8% e 25 di panetteria e pasticceria anch’esse in calo di quasi l’11%.
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Stilando un quadro a livello nazionale risulta che si registra una riduzione dell’import di carni e cacao dall’estero: -6,3% l’import di capretto (il valore totale è 10,6 milioni di euro) e quasi 121 tonnellate in meno importate nel 2008 (in totale sono 1.360 tonnellate). Aumenta il valore dell’import di agnello (+3,7%, per un valore complessivo di 60,6 milioni di euro), ma è in calo la quantità effettivamente importata (quasi 1.233 tonnellate in meno rispetto al 2007). Lo stesso vale per il cacao (+2,6% il valore dell’import, per un totale di 635 milioni di euro), ma diminuisce in un anno la quantità effettiva, pari a 11mila tonnellate in meno, su un totale di quasi 244mila tonnellate. In generale, nel 2008 importate 1.354 tonnellate in meno di carne e 11mila di cacao.
Aumentano invece i produttori italiani di cacao (+4,1%), di prodotti di pasticceria e panetteria (+2,3%) e di carni (+3,9%).
Una Pasqua un po’ meno globale: se il capretto viene dalla Francia (il dato per l’Italia è che l’85,1% dei caprini importati nel 2008 è francese), l’agnello dalla Spagna (26,7%) e il cioccolato dalla Germania (22,5%), le importazioni sono in diminuzione: il cioccolato tedesco dello 0,9%, l’agnello spagnolo del 7,1% e il capretto francese del 5%.
di Vittorio Bellagamba
10/04/2009
