
Il peso degli errori individuali

In Lega Pro i "nomi" contano fino ad un certo punto, grinta e concentrazione sono molto più importanti: la Sambenedettese, soccombendo in casa al cospetto di una modesta Imolese (1-3) ha dimostrato di non avere né l'una né l'altra in questo momento, ma di essere una squadra che si specchia, si compiace della propria indubbia superiorità "sulla carta" e non ne trae, però, le logiche conseguenze. A monte della sconfitta e dinanzi ai macroscopici errori che si verificano anche in serie A ed in Champions League, c'è anche la questione della cosiddetta "costruzione dal basso", una vera e propria piaga del calcio moderno che produce errori e genera gol che definire ridicoli è un eufemismo.
La Sambenedettese inizia con il piglio giusto la partita: al 6°, una combinazione tra Angiulli, Botta e Lescano porta quest'ultimo a tu per tu con il portiere ospite Siano, ma il tiro è debole e centrale. Al 10°, l'estremo difensore ospite si oppone con due grandi interventi ai tiri di Fazzi e D'Angelo, al 15° Angiulli sfiora il gol con un tiro da lontano. Dopo venti minuti di dominio, il primo errore: Angiulli dà la palla al portiere Nobile che dovrebbe impostare l'azione, Torrasi intercetta la sfera che finisce a Bentivegna, facile l'appoggio a porta vuota, 0-1. Se la palla fosse stata "spazzata", tutto questo semplicemente non sarebbe accaduto, ma forse la soluzione deve apparire un po' "vintage" nel calcio moderno. Fatto sta che la Samb stenta a reagire e l'Imolese, sul finire del primo tempo, raddoppia sul secondo errore: questa volta è D'Ambrosio, non nuovo a queste amnesie, a non accorgersi che sul cross di Lombardi sta arrivando, a gran velocità, Della Giovanna che lo anticipa e punisce l'incolpevole Nobile, 0-2.
E' difficile trovare la forza di reagire quando si subiscono due gol su errori individuali ed infatti, nel secondo tempo, la Samb non rientra con la dovuta grinta in campo e la fase iniziale della ripresa è piuttosto equilibrata, senza particolari azioni da rete fino ai cambi del 20°, quando entrano Serafino e Chacon al posto di Padovan e Trillò. E' soprattutto Chacon a vivacizzare la fascia sinistra, riuscendo a saltare meglio l'uomo di quanto non fosse riuscito a fare il giovane Trillò (ma d'altronde hanno caratteristiche diverse) ed infatti, al 25°, dal suo cross arriva il gol della speranza di Lescano, che fa partire da posizione defilata una cannonata che Siano intercetta ma non trattiene, 1-2.
La Samb spera e l'Imolese si copre. Al 27°, da una punizione di Botta arriva l'occasione per Lescano, il cui tiro è respinto da un difensore ospite, al 33° l'occasione è per Serafino, il cui tiro va fuori non di molto, così come sfiora la porta il tiro di Angiulli al 39°. Nel secondo dei sei minuti di recupero, però, l'Imolese la chiude nell'unico tiro in porta della ripresa, su errore ancora di D'Ambrosio, che sbaglia completamente la misura di un'apertura per Botta: l'argentino, per evitare il fallo laterale, tiene la palla in campo e serve involontariamente Tommasini che prende palla, resiste al tentativo di Cristini e, una volta entrato in area, trafigge Nobile, 1-3.
Si apre così, in casa Samb, una crisi di risultati: tra Fermana, Fano, Mantova ed Imolese sono stati raccolti solo due punti.
di Roberto Valeri
18/02/2021