Resurrezione bizantina.

Grottammare - Bogdan Solomenco è l'iconografo rumeno che ha realizzato il dipinto per la nuova Cappella della Resurrezione della Gran Madre di Dio di Grottammare, restaurata dopo il recente sisma.

Un trattato di teologia a colori: è questa una delle definizioni più note quando si parla di iconografia bizantina, perché l'arte bizantina, in generale, non lascia nulla al caso: ogni pennellata ha un significato e la somma dei significati è in sé un trattato. 

E' così che ne parla Bogdan Solomenco, pitture di arte bizantina, iconografo e muralista arrivato in Italia sette anni fa e autore del dipinto "Il Signore è risorto veramente" che campeggia nella Cappellina della Resurrezione della Chiesa Gran Madre di Dio di Grottammare, recentemente riaperta dopo alcuni problemi legati al recente sisma.

In Romania siamo quasi tutti ortodossi e per noi una chiesa piena di dipinti è una tradizione, non un'eccezione - ci ha detto Bogdan - dunque in me è nata naturalmente questa passione, per un'arte che è fortemente simbolica. Noi, ad esempio, non dipingeremmo mai una Madonna con i capelli sciolti, in vista, perché per noi i capelli raccolti simboleggiano la Verginità. Anche il titolo è importante, le nostre opere ne hanno sempre uno, ben visibile. In questo caso, volevamo sottolineare che il Cristo è risorto veramente: è una questione di fede ed io credo, d'altronde se non credessi non potrei avvicinarmi a questo tipo di arte".

L'opera, non un affresco come nella tradizione bizantina ma un acrilico a secco, ne racchiude in realtà quattro. Al centro c'è la Resurrezione di Cristo, a sinistra le donne corrono al Santo Sepolcro ed incontrano l'Angelo che chiede loro perché cercano tra i morti Colui che è Vivo; a destra, Maria Maddalena vorrebbe toccare il Cristo, che glielo impedisce. In alto, a comprendere tutto il dipinto, il vero omaggio alla tradizione ortodossa, secondo cui dopo la morte corporale e prima della Resurrezione, Gesù discese agli Grotta degli Inferi, ne ruppe le porte e salvò Adamo ed Eva, liberando l'umanità dai vincoli dell'Inferno.

L'idea di racchiudere quattro opere in una è venuta a me e a Don Andrea - conclude l'artista che in Italia vive a Milano - l'ho conosciuto grazie ad un suo parrocchiano che acquistò una mia icona in mostra ad Offida, anni fa, e me lo presentò. Cercava proprio un pittore d'arte bizantina, questo è il secondo dipinto che realizzo per la Chiesa Gran Madre di Dio, sono molto felice di poter esprimere la mia arte e vedere la soddisfazione negli altri".

di Silvia Valeri

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