L’importanza di saper “gestire” il business turistico.

Ascoli Piceno - Presentata la seconda edizione del Master in Tourism Management: inizio previsto il prossimo 11 maggio.

L’Italia, in base ai dati 2013 della World Tourism Organization, è il quinto Paese più visitato al Mondo e con le sue 56 voci  materiali e immateriali nell’elenco UNESCO è la prima nazione al Mondo per concentrazione di siti “patrimonio dell’Umanità”: se si riflette anche sui chilometri di coste, il numero dei musei e dei siti archeologici, delle chiese e dei monumenti di fama mondiale, è intuitivo capire che il turismo risulta essere una delle leve principali che possono portare l’Italia fuori dalla crisi attuale, verso un nuovo sviluppo.

Il turismo è quindi un settore strategico per il territorio: per crescere e svilupparsi ha bisogno di figure altamente specializzate e il mercato complesso e competitivo richiede oggi alle aziende del settore di avviare processi di innovazione culturale, organizzativa e gestionale.

Raggiungere queste finalità è l’obiettivo della seconda edizione del Master in Tourism Management organizzato dall’ISTAO (Istituto Adriano Olivetti) e presentato presso la Sala Conferenze della Banca dell’Adriatico di Ascoli Piceno alla presenza del Governatore della Regione Marche,  Gian Mario Spacca, del Direttore Generale della Banca dell’Adriatico Roberto Dal Mas e del Direttore Generale dell’ISTAO Giuliano Calza.

Il Master in “Tourism Management – La sostenibilità quale leva per lo sviluppo del turismo” permette di acquisire competenze specialistiche e competenze manageriali funzionali alla crescita e allo sviluppo del sistema turistico e delle aziende, in un’ottica di sostenibilità ed internazionalizzazione: la sua durata è di dieci mesi a partire dal prossimo 11 maggio e si svolgerà presso la sede ISTAO di Villa Tofani ad Ascoli Piceno, presso il Campus di Fasano dell’Università di Bari e alcune lezioni saranno organizzate anche presso l’Università Politecnica delle Marche, nella sede di San Benedetto del Tronto.

Molto deciso e accorato è stato, tra gli interventi, quello del direttore dell'ISTAO Giuliano Calza.

Ringrazio
- ha esordito così il dottor Calza - tutti coloro i quali ci hanno dato un grande supporto nello sviluppo di questo Master: la Regione, il Comune di Ascoli Piceno, la Banca dell’Adriatico, le due Università con cui abbiamo deciso di collaborare, l’Università di Bari e l’Università Politecnica delle Marche. Abbiamo scelto per il Master una sede meravigliosa, Villa Tofani, l’abbiamo fatto ad Ascoli che è uno dei comuni che si sta impegnando molto per il turismo, l’abbiamo fatto con il Consorzio Universitario Piceno perché al suo interno sono presenti anche le altre università marchigiane.

Questa volta però - qui inizia l'appello del direttore ISTAO -  vorrei polemizzare con  i giovani, perché  al momento abbiamo ricevuto solo quattro domande di adesione ed il Master inizia il prossimo 11 maggio, mentre un altro Master che stiamo realizzando già ha raggiunto le 30 domande. Io mi rivolgo ai genitori: un Master come questo fornisce le chiavi d’ingresso per il mondo del lavoro, non è soltanto una specializzazione. La scorsa edizione ha fatto registrare il 100% di placement post-Master e si sta avviando all’85% di placement definitivo. I ragazzi hanno trovato lavoro presso strutture alberghiere, presso poli museali, presso le istituzioni…è un Master che mette a disposizione l’ospitalità, tre sedi universitarie di grande prestigio, ci sarà anche un corso di un mese all’oasi di Fasano, ci sono 5 borse di studio a copertura totale e cinque a copertura parziale del costo del Master.

Il Master ha avuto il sostegno forte della Regione, come ricordato dal Governatore Gian Mario Spacca: la mia presenza qui è la miglior testimonianza di quanto la Regione abbia voluto questa iniziativa (inizialmente organizzata dall’ISTAO nell’ambito dei corsi ordinari ad Ancona) nel Piceno, per sottolineare l’attenzione per un modello policentrico di crescita in un territorio che offre possibilità di valorizzazione. Sul turismo la Regione sta investendo enormemente perché ritiene che questa economia sia fortemente integrativa di quella tradizionale manifatturiera prevalente nel territorio regionale. Abbiamo fatto grandi investimenti, negli ultimi anni, soprattutto nel sistema di accoglienza turistica: circa 140 milioni di euro di contributi agli operatori economici, prevalentemente nelle aree costiere, proprio per migliorare la capacità di accoglienza. Un altro punto forte è stato quella della promozione per segmenti di mercato, sei segmenti promossi sul mercato globale. Questo corso lo sosterremo ancora di più in futuro, questa cultura del turismo deve diventare patrimonio diffuso a livello regionale per incrementare questa forte fonte di lavoro, occupazione e qualificazione della comunità regionale in rapporto col territorio.

Otto le aree didattiche oggetto del Master, che prevede 4 mesi in aula con project-work e 6 mesi di stage: il Master forma veri e propri Manager del turismo e dell’ospitalità, in grado di operare fin da subito nel settore combinando conoscenze manageriali, normative e tecniche nella gestione strategica dei clienti in una visione di integrazione culturale e sostenibilità.

Di fatto, il Manager del turismo può inserirsi con ruoli operativi e di responsabilità, in tutte le imprese dell’industria turistica dell’ospitalità, dei servizi e della ricettività.

Le domande di partecipazione al Master scadono il prossimo 30 aprile e le selezioni si svolgeranno il 5 maggio con test, Assessment Center e colloqui: la Banca dell’Adriatico mette a disposizione degli studenti marchigiani dieci borse di studio a totale e parziale copertura della tassa d’iscrizione, mentre il Consorzio Universitario Piceno aiuterà,
attraverso strutture B&B, gli studenti più meritevoli e quelli che provengono da località lontane.

Il Master in Tourism Management ISTAO è organizzato in collaborazione con la Regione Marche, il Comune di Ascoli Piceno, il Consorzio Universitario Piceno, l’Università Politecnica delle Marche e l’Università degli Studi di Bari, il CIASU (Centro Internazionale Alti Studi Universitari) e la Banca dell’Adriatico.


di Roberto Valeri

22/04/2015

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