
Convegno finale del progetto INKAS: ricerca e agricoltori uniti per salvare i castagneti marchigiani
Ascoli Piceno - Ad Ascoli Piceno l’incontro conclusivo del progetto PSR dedicato alla lotta contro il mal dell’inchiostro.

Nella sede dell’Annunziata della Scuola di Architettura e Design di UNICAM ad Ascoli Piceno si è svolto il convegno finale del progetto INKAS – Salvaguardia e protezione dei castagneti da frutto dal mal dell’inchiostro, finanziato dal PSR Marche 2014-2020, Misura 16.1 e coordinato dall’Azienda Agricola Ranelli Marco in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e numerosi partner del territorio, tra cui la CIA Agricoltori Italiani.
L’incontro, aperto alle 15 con i saluti istituzionali di Massimo Sargolini (UNICAM), Davide Neri (UNIVPM), Marco Fioravanti (Sindaco di Ascoli Piceno), Guido Castelli (Commissario Straordinario alla Ricostruzione), Luigi Contisciani (Presidente BIM Tronto) e Matteo Carboni (Presidente CIA Marche Ascoli-Fermo-Macerata), è proseguito poi con gli interventi tecnici di ricercatori, agronomi e operatori coinvolti nel progetto. Durante il pomeriggio sono stati presentati i risultati delle attività di monitoraggio, le innovazioni introdotte e il cortometraggio “INKAS, un’opportunità per la castanicoltura marchigiana”, realizzato dal videomaker Daniele Marconi.
Il mal dell’inchiostro è una delle più gravi malattie del castagno: attacca l’apparato radicale, provocando un progressivo indebolimento della pianta, con foglie più piccole, disseccamenti della chioma e necrosi fino alla morte nel giro di poche stagioni.
“È una malattia che uccide – spiega Sergio Murolo, docente dell’Università Politecnica delle Marche e coordinatore scientifico del progetto – e che porta alla conseguente perdita di produzioni, ma anche di biodiversità e di valore paesaggistico. Con INKAS abbiamo voluto creare un’alleanza tra ricerca e castanicoltori per mettere a punto strumenti di diagnosi rapida, protocolli di mitigazione ecosostenibili e sistemi di monitoraggio aggiornabili, con l’obiettivo di salvaguardare le varietà autoctone e garantire un futuro a una coltura che rappresenta una parte importante della nostra identità rurale”.
Le attività del progetto hanno interessato l’intero territorio castanicolo delle Marche, dove si contano circa 4600 ettari di castagneti, di cui 900 dedicati alla produzione di frutti, per un totale di 500 aziende agricole e una produzione stimata intorno ai 4000 quintali di castagne. I dati raccolti negli ultimi anni mostrano come il mal dell’inchiostro, già segnalato nel 2006 su 62 ettari, si sia esteso nel 2015 fino a oltre 500 ettari di castagneto colpiti, con casi gravi su 90 ettari, in particolare nelle aree montane del Parco Gran Sasso Monti della Laga.
Matteo Carboni, presidente CIA Ascoli-Fermo-Macerata, sottolinea l’importanza del lavoro di squadra: “Il progetto INKAS dimostra quanto sia fondamentale il legame tra mondo agricolo, università e istituzioni per affrontare le nuove sfide fitosanitarie. Difendere i castagneti significa tutelare la biodiversità, l’economia rurale e la cultura delle nostre montagne, che negli anni ha dato identità e reddito a centinaia di famiglie”.
Prima e dopo il convegno è stato possibile visitare la mostra pomologica con castagne e marroni provenienti da diverse regioni italiane. L’evento è accreditato dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali ed è stato trasmesso anche online.
di Roberto Valeri
07/11/2025







