
Il garrito disperato dei gabbiani e il canto del mare: due premi per Alessandra Addari

Nel volo verso l’ignoto dei gabbiani e nel “canto armonioso” del mare “che rompe il silenzio”, la voce poetica di Alessandra Addari si fa eco di speranza e messaggera di emozioni, unendo aria e acqua in un connubio che le ha permesso di vincere, nell’ultimo mese, ben due riconoscimenti.
Nella suggestiva cornice di Petrizzi, in provincia di Catanzaro, la poetessa ascolana ha infatti ricevuto la prestigiosa "Grande Medaglia" per la sua poesia "A-mare", nell’ambito del Premio “Pace in Terra”, giunto alla sua prima edizione con ben 1071 opere iscritte da cinque nazioni europee e organizzato, per festeggiare il 25° Giubileo della Storia della Chiesa, in collaborazione con il centro culturale “La Ritornanza” di Petrizzi.
Nella motivazione del premio si legge che “il titolo stesso esprime l'affinità tra il mare e i sentimenti del cuore, la melodia che si alterna al ritmo, il dolce cullare nel suo braccio le persone, simile alle onde del sentimento che lega gli amanti nel loro incontro”.
A Venosa, in provincia di Potenza, Alessandra Addari ha invece presentato la poesia “I gabbiani” al concorso nazionale In quanti?, organizzato dall’Associazione Artistico-letteraria “Engel von Bergeiche” e patrocinato dal Comune di Venosa. Nella suggestiva Sala del Trono del Castello Pirro del Balzo, il concorso ha visto la partecipazione di poeti, scrittori e artisti provenienti da tutta Italia. Il tema affrontava con delicatezza e profondità il fenomeno dell’immigrazione e dell’emigrazione, cercando di trasformare il dolore dei viaggi forzati in spazio di riflessione artistica: hanno partecipato ben 4887 artisti.
Con “I gabbiani”, la poetessa ha voluto sottolineare la tragicità del tema delle migrazioni “senza sfumature politiche, perché la politica divide, ma con un messaggio di speranza che solo la poesia sa dare”. Il volo dei gabbiani, dunque, come metafora del viaggio forzato, della fuga dalla disperazione e della ricerca di un nuovo futuro: un grido di denuncia sommesso ma non per questo meno incisivo, in cui si chiede più umanità per chi è semplicemente in cerca di una vita migliore.
Diplomata al Liceo Classico e laureata in Scienze Giuridiche, Alessandra Addari ha collaborato con testate e online italiani e stranieri, emittenti televisive e con l’ufficio stampa Logos Notizie di San Benedetto del Tronto.
Nel 2021 ha realizzato il documentario "El Camino de Santiago", girato in Spagna interamente con uno smartphone, patrocinato dai Comuni di Ascoli Piceno, Spinetoli e Livigno, nel 2023 finalista al Festival del Cinema di Cefalù e selezionato all’interno del Lift-Off Global Network-UK; nel 2024 il suo mini-doc “Colombia” viene selezionato al Max Sir International Film Festival.
Nel 2023 ha curato la traduzione della raccolta di poesie "La Spina" dell'autrice argentina Silvia Vilariño (prefazione: Davide Rondoni; copertina: Omar Galliani) presentato in numerose città italiane e a Tirana, in Albania.
di Roberto Valeri
26/08/2025