“Ripartiamo dai bisogni umani”

Fermo - La Psicologa Daniela Lucangeli e il professor Emanuele Frontoni a confronto, nell’edizione 2025 di “Un mare di scienza”: 1300 i partecipanti.

“Una convivenza tra educazione e intelligenza artificiale è possibile, a condizione che l’AI non si sostituisca ma si affianchi alla relazione educativa”. Così Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo e dell’Educazione all’Università di Padova, si è espressa in merito al rapporto tra uomo e Intelligenza Artificiale durante l’appuntamento con Un Mare di Scienza, l’iniziativa estiva promossa da Cdo Marche Sud e che aveva quale tema “Intelligenza artificiale vs umano sentire – SOS gioia cercasi” e che ha visto la partecipazione di ben 1300 persone.
A interagire con lei c’era Emanuele Frontoni, professore ordinario di Informatica all’Università di Macerata e presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud, uno dei massimi esperti italiani ed europei di intelligenza artificiale.

“C’è voglia di parlare di scienza, di conoscere, di studiare — ricorda il Presidente Frontoni – e allora eccoci di nuovo qui, per il terzo anno, tra la sabbia e questo “mare di Scienze”, un vero mare di conoscenza che sentiamo il bisogno di trasferire, di condividere. Oggi siamo stati in compagnia di Daniela Lucangeli, in un dialogo complesso tra me, che ho parlato del ruolo dell’intelligenza artificiale in questo cambiamento, mentre lei ha difeso — con tutta la sua passione e il suo sapere — l’irrinunciabile ruolo del cervello umano in questa sfida. Che poi, speriamo, non sia una sfida, ma un’alleanza. Questo è un tema su cui si gioca davvero il futuro della nostra specie. Il titolo che ci accompagna è lo stesso di cinque anni fa: Intelligenza artificiale e umano sentire. Ma, parlando con Daniela poco fa, ci siamo detti che mancava qualcosa. E allora abbiamo aggiunto un sottotitolo: Gioia cercasi. Perché tra i tanti temi che discuteremo, c’è anche quello — eterno, in fondo — di come il digitale e l’intelligenza artificiale influenzino la nostra capacità di essere felici. Daniela sostiene che la vera sfida oggi sia proprio questa: riscoprire la gioia, in un tempo in cui spesso si confonde con la solitudine. E allora sì, è una sfida fondamentale: riuscire, da esseri umani intelligenti, a rilanciare punti di vista diversi, a non cadere nella logica del bianco o del nero”.

L’incontro si è concentrato su una delle sfide più urgenti del nostro tempo: come conciliare il progresso delle macchine intelligenti con la complessità delle emozioni umane, il bisogno di senso e la ricerca della gioia. Non è stato un confronto tecnico, ma un momento aperto alla riflessione condivisa, rivolto a chiunque voglia interrogarsi sul rapporto tra scienza e vita.

Daniela Lucangeli, nota per il suo impegno nella divulgazione psicologica e nell’educazione emotiva, ha offerto uno sguardo profondo sulla dimensione affettiva dell’apprendimento e della relazione umana nell’epoca dell’automazione.
“Dobbiamo essere adulti consapevoli, capaci di compiere un passo di aiuto – ha detto la professoressa Lucangeli - Tutto dipende da come accompagniamo i nostri figli a non essere sopraffatti dall’intelligenza artificiale. Non possiamo limitarci a dire che l’intelligenza artificiale è solo uno strumento. Da tempo ormai l’intelligenza artificiale viene definita un “super strumento”, qualcosa che va ben oltre la semplice utilità tecnica. Il rischio più evidente — e in un certo senso anche il più facile da evitare per ogni madre, padre, docente o adulto che educa — è che l’intelligenza artificiale finisca per sostituire quella umana. Ma questo, paradossalmente, è il rischio minore. Il rischio più grande è quello legato alle componenti emozionali: lo spegnimento del desiderio. Perché se tutto diventa troppo facile da ottenere artificialmente, rischiamo di perdere l’impulso autentico, quello che nasce dal desiderare, dallo sforzo, dall’attesa. Il meccanismo dell’intelligenza umana — di specie — nasce quando si sincronizzano i battiti cardiaci. Già durante la gestazione, il cucciolo umano impara a regolare il ritmo del proprio cuore su quello della madre. Questo significa che il nostro cervello antico, il cosiddetto “cervello senziente”, è direttamente connesso a questo sincronismo. È qui che si attiva il vero motore del cambiamento. E da quando sappiamo che il cuore possiede neuroni e un campo elettromagnetico più intenso di quello del cervello stesso, ci rendiamo conto che c’è ancora moltissimo da comprendere”.

L’iniziativa era patrocinata dal Comune di Fermo, dalla Città di Porto San Giorgio, da “Costa dei Borghi – Riviera Fermana – Dal mare alla Sibilla” e sostenuta da Banco BPM in qualità di main sponsor, con il contributo di Adriatica Oli, Api Applicazioni Poliuretaniche Industriali, Axis Italy, Paideia, Skilla e Solgas Energie.

Un altro appuntamento speciale di “Un Mare di Scienza” è in calendario il prossimo 5 agosto, alle 18:30, presso il Giardino d’Estate a Porto San Giorgio: protagonisti della serata saranno Milena Mennecozzi, biologa e coordinatrice di progetto presso la Commissione Europea, e Alessandro Sorichetta, professore associato all’Università degli Studi di Milano.  

di Roberto Valeri

31/07/2025

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