
Conclave 2025, nuova fumata nera in mattinata

Dopo la fumata nera della votazione del 7 maggio, oggi (8 maggio) sono riprese le votazioni dei 133 Cardinali nella Cappella Sistina, con una fumata ancora nera poco prima di mezzogiorno, per un Conclave che si preannuncia come uno dei più complessi e imprevedibili della storia recente della Chiesa Cattolica.
Proprio perché il Collegio cardinalizio sembrerebbe diviso tra chi desidera proseguire le riforme di Francesco e chi auspica un ritorno a posizioni più tradizionali, è probabile che si discuterà partendo da posizioni contrapposte per trovare un punto d’incontro.
Tra i numerosi nomi che circolano, tra cui ovviamente c’è quello del Segretario di Stato Pietro Parolin, forte di una lunga esperienza diplomatica, alcuni sono accostati all’ideale prosecuzione dell’opera di Papa Francesco.
Un esempio è rappresentato da Luis Antonio Tagle (Filippine) ex arcivescovo di Manila e Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che tra l’altro rappresenta la crescita della Chiesa in Asia. Sostenitore delle riforme sinodale e Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, sulla stessa linea dovrebbe essere Mario Grech (Malta) considerato un mediatore. Tra gli “italiani” c’è ovviamente Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, noto per il suo impegno nel dialogo e nella pace, un candidato considerato allo stesso tempo di continuità e apertura.
Tra i conservatori, invece, si potrebbe annoverare Fridolin Ambongo Besungu (Repubblica Democratica del Congo), Arcivescovo di Kinshasa e presidente del SECAM, una figura di spicco tra i cardinali africani. Conservatore su temi dottrinali, ha criticato le aperture verso la comunità LGBT, ma è anche noto per il suo impegno nella giustizia sociale e nel dialogo interreligioso. La sua elezione simboleggerebbe la crescente influenza dell'Africa nella Chiesa Cattolica. Anche Péter Erdő (Ungheria) è apprezzato per la sua fermezza dottrinale, in particolare su temi come la famiglia e la morale sessuale. L’ortodossia cattolica è anche la posizione di Willem Eijk (Paesi Bassi).
I cosiddetti “outsider” sono numerosissimi, impossibile nominarli tutti anche se, qualora si protraesse per due o tre giorni una fase di stallo, salirebbe la possibilità che ad essere eletto fosse uno tra loro.
Citiamo Anders Arborelius (Svezia) in qualità di primo cardinale svedese della storia e vescovo di Stoccolma, noto per la sua discrezione e profondità spirituale, perché si è convertito dal luteranesimo al cattolicesimo, è apprezzato per il suo impegno nel dialogo ecumenico e potrebbe rappresentare una figura di mediazione tra le diverse correnti.
di Roberto Valeri
07/05/2025