
L’agenda fiscale va rivista quanto prima
Il numero di scadenze fiscali che, fino alla fine di luglio, terrà impegnati i consulenti tributari ed in generale tutti i professionisti del settore torna a far parlare della necessità delle proroghe. Il carico fiscale, per quantità di adempimenti e ammontare delle somme è spropositato rispetto all’obiettivo di far ripartire le partite IVA, i liberi professionisti e le aziende, soprattutto di dimensioni medie e piccole dimensioni, che non hanno potuto operare durante il lockdown.
“Due mesi fa – ricorda il Presidente A.N.CO.T Celestino Bottoni – segnalammo la necessità di una razionalizzazione dell’agenda fiscale ed una rivisitazione di tutte le scadenze. Nello specifico, non chiedemmo solo delle proroghe ma chiarimmo subito che, dal nostro punto di vista, le imposte dovevano essere spostate all’anno nuovo anche se ciò avesse dovuto creare problemi con il bilancio dello Stato, nella speranza che la tanto attesa “normalità” arrivasse a settembre. Oggi, al di là dell’attesa crescente per un settembre di ipotetica ripartenza, il collo di bottiglia si è manifestato già a giugno ed a fine mese il numero di incombenze è altrettanto eccessivo”.
Tra il 16 ed il 31 luglio, infatti, sono previste ben 246 scadenze fiscali, secondo il calendario dell’Agenzia delle Entrate e, nella quasi totalità dei casi, si tratta di versamenti.
“Dunque – conclude il Presidente Bottoni – torniamo a sottolineare che la situazione eccezionale, venutasi a creare a causa del Coronavirus, ha bisogno di decisioni eccezionali: continuiamo a credere che, a maggior ragione,
sarà impossibile riuscire a pagare dal 16 settembre al 31 dicembre tutto il carico fiscale dell’esercizio 2020. È necessaria una rateizzazione lunga e ragionata, una pianificazione ponderata che a sua volta permetta alle aziende di programmare l’agenda fiscale ”.
di Roberto Valeri
16/07/2020