Cresce la voglia di formazione in Abruzzo
Numerosi gli abruzzesi che decidono di frequentare nuovi corsi di formazione. Crescono fortemente, infatti, le imprese attive nel settore. Nella nostra regione le imprese che offrono corsi incrementano dell'8,5% in un anno, passando dalle 211 alle 229 imprese attive nel settore. Delle 229 attività dedicate quasi 180 riguardano l'aggiornamento e la formazione professionale, 19 tra scuole e corsi di lingua e 4 altri servizi di istruzione. Tra le province della nostra regione prima in classifica è Pescara con 88 attività di cui 72 tra corsi di formazione, corsi di aggiornamento o professionale, 6 tra scuole e corsi di lingua e 10 tra servizi di istruzione e altro. Seguono le province de L'Aquila con 55 attività di cui 45 tra corsi di formazione, corsi di aggiornamento o professionale, 3 tra scuole e corsi di lingua e 7 altri servizi di istruzione; Chieti con 47 attività di cui 31 tra corsi di formazione, corsi di aggiornamento o professionale, 8 tra scuole e corsi di lingua e 8 tra servizi di istruzione e altro; Teramo con 39 attività di cui 31 tra corsi di formazione, corsi di aggiornamento o professionale, 2 tra scuole e corsi di lingua e 6 tra servizi di istruzione e altro. Questo quanto risulta da un'indagine della Camera di Commercio di Milano, registro delle imprese al primo trimestre 2010, i cui dati per l'Abruzzo sono stati elaborati dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V. In Italia le imprese che offrono corsi crescono del 4% in un anno, passando da 10.080 a 10.485. Protagonista l’aggiornamento e la formazione professionale con oltre 7.900 attività dedicate, ma anche i corsi di lingua, quasi 1.300. Tra le regioni prime la Lombardia (1.569 imprese), il Lazio (1.338) e la Sicilia (1.210). Le province più impegnate Roma e Milano con, rispettivamente, 1.074 e 836 imprese. Bene anche Torino con 530 attività, Palermo e Napoli con oltre 380 operatori. Sprint della Sicilia: 118 nuove imprese attive nei corsi in un anno, arrivando così ad un totale di 1.210 (+10,8% rispetto al 2009). Un settore in cui, considerando solamente le imprese individuali, le donne titolari in Italia superano di poco gli uomini (51%) e gli stranieri sono titolari di quasi un’impresa del settore su cinque (18,2%). CLICCANDO SU DOWNLOAD E' POSSIBILE VISUALIZZARE LA RELATIVA TABELLA
di Vittorio Bellagamba
10/09/2010