Visioni in Approdo: Giulianova celebra Mario Lupo tra memoria, arte e visione

Giulianova - In anteprima, a Giulianova, alcuni frame del video su Mario Lupo e il programma delle mostre nel 2026.

Un’atmosfera intensa e partecipe ha fatto da cornice, nella Sala Buozzi a Giulianova, all’anteprima ufficiale del progetto Lupo 100, promosso da Endeca | Agitatore Culturale in collaborazione con la Pinacoteca Civica Vincenzo Bindi e il Polo Museale Civico, nell’ambito di Approdo Festival.

L’evento ha segnato l’avvio delle celebrazioni per il centenario della nascita dell’artista Mario Lupo (1926–2026), figura amatissima e simbolica per San Benedetto del Tronto e per il territorio adriatico. Il pubblico ha vissuto un percorso ricco di suggestioni, tra testimonianze, immagini, letture e la visione di due teaser del docufilm in lavorazione La mia vita per l’arte, a cura di Rovero Impiglia e Giacomo Cagnetti.

Dopo i saluti istituzionali dell’assessore alla Cultura Nausicaa Cameli, sono intervenuti la curatrice Rosalba Rossi, il direttore del Polo Museale Sirio Maria Pomante e Maristella Lupo, figlia dell’artista, presentati e moderati dal giornalista Walter De Berardinis,

«È già da due anni che sto lavorando a questo progetto – ha detto Maristella Lupo - Ho deciso di ripercorrere le tappe della sua vita, con tre mostre, tutte diverse, a Giulianova, Ancona e San Benedetto del Tronto per far emergere le molte sfaccettature del suo percorso umano e artistico. Vorremmo realizzare tre mostre diverse: a Giulianova, in collaborazione con i collezionisti abruzzesi, esporremo a marzo 2026 al Loggiato Cerulli; per Ancona immagino alla Mole Vanvitelliana un’esposizione antologica retrospettiva, dai primissimi lavori agli ultimi quadri, mentre alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto, città in cui mio padre ha trovato il suo felice approdo, dove il suo percorso artistico è decollato, vorrei far vedere al pubblico opere inedite».

Maristella Lupo, per parlare di alcune delle principali tematiche pittoriche del padre, nello specifico i “gabbiani”, il “mare in burrasca”, le “donne in attesa” e gli “olivastri”, ha poi illustrato un olio su tela, Creature nella Burrasca: “Le donne in attesa avevano sempre grandi piedi e grandi mani, forse per simboleggiare la loro tenacia nel rimanere ancorate alla terra in cui vivevano: erano donne che esprimevano una grande resistenza alle avversità della vita e, chine e senza volto, esprimevano una sorta di pudore nel mostrare i propri sentimenti”.

L'altro elemento pittorico “è quello dei gabbiani, in un contesto pittorico essenzialmente autobiografico. Lui, avendo viaggiato tantissimo per mare, aveva avuto i gabbiani spesso quali compagni durante le lunghe ore di navigazione”.
L’ultimo tema molto importante nella pittura di Mario Lupo è costituito dagli “Olivastri di Torre Mileto, “perché mio padre rimase folgorato da questa natura così contorta, così sofferente dall’avere, a suo dire, sembianze umane”.

Il progetto comprende anche la realizzazione, da parte della casa di produzione video Jack&Rov di San Benedetto del Tronto, del docufilm La mia vita per l’arte, presentato in anteprima con alcune sequenze suggestive.
«Stiamo girando il materiale che ci servirà per raccontare la sua vita personale e artistica», ha spiegato il regista Rovero Impiglia - Sarà un racconto coinvolgente, in alcuni momenti anche intimo, costruito attraverso i ricordi di sua figlia e delle tante persone che lo hanno conosciuto».

Il regista Giacomo Cagnetti ha sottolineato la delicatezza dell’approccio: «Raccontare un artista richiede rispetto. Abbiamo cercato di entrare in empatia con Mario Lupo. Con l’intelligenza artificiale abbiamo dato vita ad alcuni dettagli dei suoi quadri, perché lui rappresentava una realtà pulsante. È un modo per omaggiarlo in maniera moderna restando però fedeli alla sua idea di arte».

A rendere ancora più vibrante la serata sono stati i contributi poetici di Silvestro Gino Gervasini e l’intensa partecipazione dell’attore Francescomaria Di Bonaventura, che ha dato voce alle parole dell’artista e ai frammenti di memoria evocati dai presenti. L’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia e alcuni rappresentanti della Guardia di Finanza hanno consegnato a Maristella Lupo i fogli matricolari e lo stato di servizio del padre Mario Lupo e anche del nonno Riccardo, anche lui nelle Fiamme Gialle durante la Prima Guerra Mondiale.

«Per noi sambenedettesi, l’arte pittorica è simboleggiata da Mario Lupo», ha concluso Impiglia - In moltissime case della città c’è almeno un suo quadro o una sua serigrafia. La sua arte è diventata parte della nostra identità visiva ed emotiva».

Con Visioni in Approdo dedicato al Progetto Lupo100, Giulianova ha offerto il primo, emozionante tributo a Mario Lupo, restituendo al pubblico la profondità e l’attualità della sua poetica. Un viaggio appena iniziato, destinato a toccare luoghi, memorie e generazioni. 

di Roberto Valeri

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