I prodotti delle zone terremotate trionfano sulle tavole per queste festività

- La Cia – Confederazione Agricoltori di Ascoli e Fermo che sottolinea l'importanza di acquistare i prodotti enegastronomici degli agricoltori e gli allevatori terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.

 ASCOLI – I prodotti tipici dei territori colpiti dal sisma trionfano sulle tavole dei cittadini in occasione delle prossime festività. A segnalarlo è la Cia – Confederazione Agricoltori di Ascoli e Fermo che sottolinea l'importanza di acquistare i prodotti enegastronomici degli agricoltori e gli allevatori terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo con i loro prodotti salvati dal sisma che vanno dal vino di visciole marchigiani all’antica norcineria umbra, dai salumi abruzzesi alle golosità di Accumoli, fino al cacio solidale ottenuto con il latte delle stalle colpite dal sisma.

Una tendenza che conferma lo spirito di solidarietà delle famiglie del territorio che decidono di sostenere le aziende colpite dal sisma acquistando regali enogastronomici o prodotti per il pranzi e cenoni direttamente da queste aziende.

La Confederazione di Ascoli e Fermo quindi ricorda che oltre ai tradizionali dolci delle feste di fine anno come panettoni, torroni e pandori, spazio nei menù natalizi lo troveranno molti prodotti tipici del nostro territorio, anche fatti in casa. Particolare attenzione sarà infatti rivolta ai tantissimi prodotti locali, non solo Dop, Igp, Doc e Igt, ma anche quelli che hanno tradizioni profonde. C’è, infatti, sempre una ricerca, da parte dei consumatori, di prodotti di “nicchia”, frutto della paziente e secolare opera dei nostri agricoltori. Prodotti, come annota la Cia, che possono essere acquistati nei tantissimi mercatini che verranno allestiti dagli agricoltori nei prossimi giorni, in particolare nelle zone rurali. Con la vendita diretta, i prezzi risultano decisamente più bassi rispetto ai centri commerciali e ai negozi delle città e, dunque, acquistando in questi mercatini si può anche risparmiare tra il 10 e il 15 per cento. Qui si potrà trovare di tutto. Vini, extravergini di oliva, formaggi, salumi, legumi secchio, castagne, frutta secca. Tutti prodotti legati al territorio, ma anche a denominazione d’origine. Tra le carni, le preferenze secondo la Cia andranno per polli e tacchini, i cui consumi, dopo il crollo dovuto all’aviaria, sono tornati a crescere, anche se in maniera lieve, cotechini e zamponi, che anche quest’anno toglieranno spazio ad ostriche, caviale e salmone. Consultando il sito della Cia nazionale si può trovare l'elenco dei nomi della aziende da contattare.

 

 

 

 

di Luigina Pezzoli

23/12/2016

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