In Abruzzo 209 cooperative sociali
Le imprese sociali costituiscono un segmento del tessuto produttivo regionale in continua crescita negli ultimi anni. La quasi totalità di queste imprese opera nella forma giuridica di cooperativa sociale, una realtà che alla fine di settembre di quest’anno contava uno stock di 209 imprese iscritte al Registro imprese. Disaggregando il dato a livello provinciale risulta che a L'Aquila si registrano 70 cooperative sociali, a Pescara 64, a Chieti 48 e a Teramo 27. Questo quanto risulta da un'indagine Unioncamere i cui dati per l'Abruzzo sono stati elaborati dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V. In termini quantitativi, a livello nazionale, il numero di soggetti operanti in questo segmento ha superato le 13mila unità, che danno lavoro a quasi 400mila dipendenti (il 3,3% del totale dei dipendenti dell’economia privata extra-agricola). Un’Italia che continua a muoversi a due velocità, tirata dalla spinta dell’export ma frenata dalla stagnazione dei consumi interni. Uno scenario in cui si rischiano strappi profondi in un tessuto sociale già provato dalla crisi di questi anni. Le imprese sociali costituiscono un segmento del tessuto produttivo nazionale in continua crescita negli ultimi anni. Negli ultimi sei anni le cooperative sociali sono cresciute del 57,7% passando dalle 7.489 unità rilevate al 30 settembre 2005, alle 11.808 risultanti dai registri camerali alla stessa data di quest’anno. In media, l’incremento dello stock nel periodo ha sfiorato il ritmo del 10% l’anno (9,8 il dato esatto). Ma se si osserva l’andamento della serie si noterà come l’esplosione della crisi del 2008 abbia bruscamente rallentato un processo di espansione ben superiore alle due cifre percentuali l’anno, riportandone la dinamica sui valori di crescita dell’universo di tutte le imprese italiane. Il perdurare della crisi e gli effetti combinati delle politiche pubbliche di risposta basate sul contenimento della spesa pubblica, hanno inevitabilmente avuto un impatto negativo sulla capacità delle imprese sociali di creare valore, sviluppare innovazione e sostenere l’occupazione. Guardando ai risultati economici, nel 2010 le imprese sociali che hanno dichiarato un aumento annuale del fatturato sono state molto meno rispetto a quanto segnalato l’anno precedente (33% contro 49%), con una concentrazione maggiore nelle regioni meridionali. Le difficoltà economiche delle imprese sociali si riflettono anche sulla stessa capacità innovativa: nel 2010, le imprese che hanno realizzato innovazioni di prodotto o servizio sono risultate appena la metà rispetto all’anno precedente (in media il 12% contro il 23% del 2009), con le regioni meridionali ferme ad un poco esaltante 9,4%. CLICCANDO SU DOWNLOAD E' POSSIBILE VISUALIZZARE LA RELATIVA TABELLA
di Vittorio Bellagamba
21/10/2011