
Anche il settore dei preziosi risente della crisi. Le imprese scendono del 4,1%
La crisi che sta colpendo l’economia investe anche il settore del lusso. Dal quarto trimestre 2007 al quarto 2008, infatti, le imprese marchigiane attive nel settore gioielli e articoli di oreficeria sono diminuite di ben il 4,1%. Battuta d’arresto nel 2008, anche per il commercio estero nel settore che ha visto diminuire le esportazioni dei prodotti orafi marchigiani dell’1,2% e le importazioni del 20,8%.
Complessivamente nella nostra regione si contano, al quarto trimestre 2008, 910 imprese attive nel settore orafo tra fabbricazione, agenti intermediari, vendita al dettaglio e all’ingrosso. Disaggregando il dato a livello provinciale emerge che è Ancona a detenere il podio per il settore lusso dove si registrano 297 imprese, anche se sono scese del 2,6% rispetto al 2007. Seguono le province di Macerata con 236 imprese in calo del 3,7%, Ascoli Piceno dove se ne contano 225 in diminuzione del 3,4% e Pesaro Urbino con 182 imprese in calo di ben il 7,6%.
Questo quanto risulta da un’indagine della Camera di Commercio di Milano i cui dati per le Marche sono stati elaborati dall’agenzia giornalistica Dalla A alla V.
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Stilando un quadro a livello nazionale emerge che sono 36.603 le imprese attive nel settore orafo tra fabbricazione, agenti intermediari, vendita al dettaglio e all’ingrosso al quarto trimestre 2008, -2,9% rispetto allo stesso periodo del 2007. Regione leader è la Lombardia con 4.466 imprese (12,2% del totale italiano di settore), seguita da Toscana (4.086 imprese, 11,2%) e Campania (4.019 imprese, 11%). Fra le province, prima è Roma (2.873 imprese, 7,8% del totale italiano) seguita da Napoli 2.515 imprese, 6,9%) e Milano (2.268 imprese, 6,2%). Gioielli e articoli di oreficeria italiani sono, inoltre, molto apprezzati all’estero: nei primi nove mesi del 2008 l’Italia ha esportato quasi 3,1 miliardi di euro, anche se il dato è in diminuzione del 7,6% rispetto al 2007. L’interscambio complessivo di gioielli e articoli di oreficeria con il mondo è di 4 miliardi di euro, anche questo in diminuzione rispetto allo scorso anno del 7,2%. Lazio, Molise, Umbria e Abruzzo, le regioni con variazioni positive dell’export dal 2007. Quasi la totalità (95,8%) dei titolari di ditte individuali attive in Italia nel settore orafo, tra fabbricazione, agenti intermediari, vendita al dettaglio e all’ingrosso sono italiani, in oltre sette casi su dieci maschi (72,7%) e per la metà di età compresa tra i 40 e i 59 anni (55,2%). L’imprenditore orafo è donna in quasi tre casi su dieci mentre è straniero per il 4,2% del totale.
di Vittorio Bellagamba
22/05/2009