Imprese abruzzesi, nel 2008 crescono solo dello 0,54%
L'anagrafe delle imprese abruzzesi continua a risentire dell'attuale fase di crisi che sta investendo l'economia mondiale. Sebbene la performance sia lievemente migliore rispetto al 2007, nel 2008 il tasso di crescita delle imprese locali appare estremamente contenuto. A fronte delle 9.689 iscrizioni, sono state ben 8.884 le cancellazioni avvenute nel corso del 2008 facendo registrare un saldo di appena 805 unità. In termini percentuali l'incremento è stato pari a 0,54% contro lo 0,41% del 2007. L’evoluzione demografica del tessuto imprenditoriale abruzzese appare in linea con la tendenza nazionale alla riduzione del numero delle imprese, un fenomeno che si sta verificando attraverso un processo di selezione sia a livello settoriale (con la progressiva riduzione del peso relativo dei settori tradizionali dell’agricoltura e dell’industria sul totale dell’economia, a tutto vantaggio del terziario), sia a livello di strutture organizzative d’impresa (con la lenta ma inesorabile riduzione delle imprese individuali a vantaggio delle forme di tipo societario). E questo nonostante il consistente apporto che continua a venire dall’imprenditoria immigrata che comunque contribuisce in modo significativo al bilancio demografico.
Andamento non certo roseo per il comparto artigiano: il tasso di crescita registrato nel 2008 è infatti di appena lo 0,22% contro l'1,41% del 2007. Il saldo delle imprese artigiane alla fine dello scorso anno è stato infatti pari ad ottanta aziende, ovvero la differenza tra le 3.062 aziende iscritte e le 2.982 cancellazioni.
Questo in sintesi quanto emerso da un'indagine dell'Unioncamere i cui dati per l'Abruzzo sono stati elaborati dall'agenzia giornalistica Dalla A alla V che ha inoltre evidenziato l'andamento della nati-mortalità imprenditoriale nelle diverse province della nostra regione. L'arretramento più consistente ha riguardato la provincia di Chieti che segna una flessione pari a -0,13% che, in valori assuluti, corrisponde a -60 unità. L'Aquila segna +0,50% con un saldo di 153 imprese, Pescara segna +0,87% con 307 imprese e Teramo fa registrare l'incremento maggiore con l'1,13% e 405 imprese.
A livello nazionale la congiuntura economica sfavorevole ha cominciato a far sentire i suoi effetti anche sul tessuto imprenditoriale italiano che, nel 2008, ha fatto registrare la crescita più contenuta degli ultimi sei anni. Tra iscrizioni e cessazioni al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio il bilancio ha fatto segnare un attivo di sole 36.404 unità, il risultato più modesto degli ultimi sei anni. Il saldo di fine anno è frutto della differenza tra le 410.666 iscrizioni e le 374.262 cessazioni. In termini percentuali, il bilancio tra imprese ‘nate’ e ‘morte’ si traduce in un tasso di crescita dello 0,59% (era stato lo 0,75% nel 2007), che porta il totale delle imprese esistenti a fine dicembre scorso a 6.104.067 unità.
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di Vittorio Bellagamba
06/02/2009