I giovani ascolani stanno reagendo alla crisi creando nuove aziende

- Il tasso di crescita delle aziende di under 35 dell'ascolano è tra i più alti d'Italia

ASCOLI – C'è chi non si arrende alla crisi. Anzi numerosi sono coloro che durante questa difficile e lunga crisi economica cercano di reagire creando dal nulla nuove imprese. Sono soprattutto i giovani di età inferiore ai 35 anni che si mettono in gioco con le loro idee innovative aprendo nuove realtà aziendali nei settori più diversi. Una situazione che nel Piceno sta crescendo a ritmi molto sostenuti e superiori sia alla media regionale e sia alla media riscontrata nelle altre province delle Marche. Alla fine del 2013 in provincia di Ascoli erano 2.372 le imprese guidate da giovani imprenditori con un'età inferiore ai 35 anni. L'anno appena trascorso nel Piceno ha fatto registrare un incremento di 282 nuove imprese che hanno incidenza sul totale delle imprese pari al 9,60%. L'incremento registrato in provincia di Ascoli in termini percentuali è stato pari all'11,66% superiore alla media regionale che è stata pari a +10,05% e superiore anche al dato rilevato ad Ancona +11,41%, Macerata +11,05%, Pesaro 7,83% e Fermo 7,47%. Una situazione positiva quella rilevata nell'ascolano che è tra le migliori in Italia. Poco meno di 653mila imprese, oltre 130mila iscrizioni anche in un 2013 di crisi, un tasso di crescita del 10,48% pari a circa 71mila imprese giovanili in più rispetto al 2012 e un’incidenza sul totale del sistema produttivo che sfiora l’11%. Questa la fotografia dell’impresa giovanile scattata dall’Osservatorio di Unioncamere, dalla quale emerge un universo in grande movimento da Nord al Sud del Paese. La voglia di fare impresa dei giovani è numericamente più elevata in alcune delle regioni ad alto tasso di imprenditorialità (oltre 9mila quelle create in più nel 2013 in Lombardia, Lazio e Campania), ma assume connotati di intensa dinamicità anche in regioni più piccole, come il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, che nella graduatoria per tasso di crescita sono precedute solo dal Lazio (dove le imprese degli under 35 crescono addirittura del 14,45% nel 2013 rispetto al 2012) e – partendo da numeri molto contenuti – dalla Valle d’Aosta. Sono le regioni del Mezzogiorno, tuttavia, quelle nelle quali l’impresa sembra rappresentare un’alternativa al lavoro dipendente per chi ha meno di 35 anni. In Calabria, Campania e Sicilia, infatti, la pattuglia dei giovani capitani d’impresa supera o sfiora il 15% del totale delle attività presenti sul territorio, in Puglia raggiunge il 13%, nel Molise e in Basilicata sfiora il 12%. Sul fronte opposto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, dove la componente giovanile costituisce circa l’8% del totale. Sebbene il 73% delle imprese giovanili abbia la forma giuridica più semplice di ditta individuale, in sensibile crescita appaiono le più strutturate società di capitali: supera le 18mila unità il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel 2013 per questa forma giuridica, con un tasso di crescita pari quasi al 20%. Commercio, Costruzioni e Attività di alloggio e ristorazione concentrano a fine 2013 il maggior numero di attività gestite da giovani imprenditori, ma, in termini di incidenza percentuale sul totale delle imprese, i capitani d’impresa under 35 raggiungono quasi il 15% delle imprese registrate negli Altri servizi, settore al quale appartengono le attività di riparazione di beni personali e i Servizi per la persona. Oltre alla cospicua incidenza anche nel settore dell’Alloggio e ristorazione, le imprese giovanili appaiono percentualmente più consistenti anche nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese e nelle Attività finanziarie e assicurative.

“Se nel Piceno il tasso di creazione di nuove imprese è tra i più elevati d’Italia non è probabilmente frutto del caso, ma è dovuto ad Enti e Operatori impegnati a creare le condizioni perché una rinascita nel mondo del lavoro avvenga. Fra questi vi è la Fondazione Ottavio Sgariglia Dalmonte: fondata nel 2007 con un patrimonio di 4 milioni di Euro destinati alla nascita di nuove aziende e la creazione di nuovi progetti delle imprese esistenti. La Fondazione Sgariglia Dalmonte – ha spiegato la Presidente Donatella Calvelli – concede prestiti a imprenditori, portatori di una valida idea di business e dotati di adeguate capacità tecniche imprenditoriali, ma con scarse possibilità di accedere al credito. Per garantire il Patrimonio della Fondazione alle future generazioni di imprenditori del territorio, il processo di valutazione è molto selettivo e volto a favorire chi ha analizzato approfonditamente tutte le variabili di un progetto (mercato, costi, ricavi, know-how, ecc.). Su questi temi siamo supportati anche dall’Associazione VO.VAL.CREDIT. composta da ex dipendenti bancari che gratuitamente ci aiutano nella valutazione e nell’accompagnamento di microimprenditori prima e dopo la nascita della microimpresa - conclude la Presidente”.

di Luigina Pezzoli

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