Il vino e la sua cultura di scena a Grottammare

Grottammare - Dal 22 al 24 luglio 2022 arriva per la seconda volta la tappa di Borgo diVino in Tour.

Puntare sul vino, quale attrattore turistico, è alla base della filosofia di Borgo di Vino in Tour, rassegna enologica organizzata da Valica, prima tourist marketing company italiana, in collaborazione con Ecce Italia e promossa dall’Associazione “l Borghi più belli d’Italia” e che dal 22 al 24 luglio torna per la seconda volta consecutiva a Grottammare (Ap).

“Le nostre cantine - ha dichiarato il Vicepresidente della Regione Marche, Mirco Carloni -  diventano veri luoghi di accoglienza dove scoprire le meraviglie enogastronomiche, culturali, artigianali e paesaggistiche della nostra regione. Siamo convinti, infatti, che il vino ancor prima che un prodotto agricolo, sia un prodotto culturale e come tale un grande attrattore di flussi turistici e non più solo una tendenza di nicchia. Il vino è diventato ambasciatore della qualità di un territorio sotto i più diversi aspetti. Per questo motivo nel novembre del 2021 abbiamo approvato una legge dedicata al ruolo delle attività enoturistiche con finalità di valorizzazione dei territori”. 

Prende così forma anche a livello “amministrativo” il concetto di un turismo esperienziale che sappia raccontare il territorio, le tradizioni, la storia e le sue bellezze attraverso dei percorsi che sappiano “far vivere” il vino in tutta la sua “poesia”. Valorizzare le aree ad alta vocazione viticola, le produzioni vitivinicole tipiche dei vari territori regionali, di implementare l'offerta turistica e di favorire lo sviluppo delle aziende vitivinicole sia a livello nazionale che internazionale, anche tramite le attività enoturistiche è il cuore pulsante delle azioni virtuose che la Regione Marche sta programmando di sviluppare.

Il vino nelle Marche si somma alle bellezze naturali, agli scorci mozzafiato del Conero, alle città d’arte come Jesi, Recanati, Urbino, Fermo. Una regione che ha dato i natali al grande poeta Giacomo Leopardi e che è allo stesso tempo custode sia di vitigni particolarmente legati a piccoli territori quali Lacrima di Morro d’Alba, Vernaccia di Serrapetrona, Colli Maceratesi, di vitigni ben più estesi nel territorio come il Verdicchio ed il Rosso Piceno, e ancora la Passerina e Pecorino, nei comuni di Offida, Ripatransone e Ascoli Piceno, cuore della produzione vtivinicola delle Marche. Per non parlare poi di una grande cultura gastronomica che trova l’apice nei quattro ristoranti stellati, capaci di interpretar e valorizzare dalla terra al mare le eccellenze di questa regione.
Borgo diVino a Grottammare e i numeri dell’evento.

L'appuntamento di Grottammare coinvolge oltre 30 cantine provenienti da tutta Italia per far conoscere i loro vini e vitigni tipici e, quest'anno, non ci saranno nemmeno le restrizioni imposte dal Covid nel 2021. 

Per la data marchigiana, settima tappa degli appuntamenti di questo evento itinerante, sono alte le aspettative, come sottolineano il Sindaco di Grottammare Enrico Piergallini e l’Assessore allo Sviluppo e alla Promozione Lorenzo Rossi: “Dopo il successo dello scorso anno, nonostante i limiti imposti dalle misure antipandemiche, siamo molto felici di tornare a ospitare questa tappa di Borgo di Vino. Il nostro Paese Alto, che non smette di crescere per notorietà e visitatori (è il più ricercato sul sito del club dei Borghi più Belli d’Italia), si è nel tempo caratterizzato per una vocazione enogastronomica di eccellenza, che viene confermata anche da questa riuscita iniziativa di promozione della produzione e della cultura enologica. Siamo lieti di offrire il nostro borgo come vetrina per alcuni ottimi vini che, sorseggiati guardando il mare dall’alto in un luogo pieno di storia, saranno ancor più piacevoli”.

“L’enoturismo è a tutti gli effetti un settore in forte crescita, dove la domanda spesso supera l’offerta. Proprio per evitare un gap negativo c’è bisogno che i singli territori e di conseguenze le aziende siano strutturate all’accoglienza, al servizio. Siano in grado di ideare e sviluppare attività collaterali al vino capaci di alimentare un percorso non solo culturale, ma anche di intrattenimento e di piacevole scoperta – ha aggiunto Emiliano d’Andrea Ceo di Valica -  “Le eccellenze e la bellezza del territorio da sole non sono sufficienti, serve anche saperle raccontare, saper confezionare quelle esperienze da vendere al turista. Siamo nel classico esempio del binomio “tradizione e innovazione”, attraverso infrastrutture digitali, nuovi tool, comunicazione social e shop online le aziende devono saper costruire una presenza in rete costante, una identità riconoscibile, una forma personale di racconto che faccia da vettore per un’offerta che conquisti in tutti i sensi il turista sempre più autonomo, iperconnesso e digitale”.
 

di Roberto Valeri

19/07/2022

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