La vittoria si allontana
Il miglior arbitro dovrebbe essere quello che in campo non si nota: purtroppo, invece, il signor Garofalo di Torre del Greco, pur non potendo essere criticato in modo particolare per quasi nulla, a parte un uso troppo parsimonioso dei cartellini nei confronti dei giocatori veneti, spesso rudi negli interventi, si è fatto notare e sarà ricordato per un diverso metro di giudizio applicato a due situazioni di presunto penalty in area di rigore.
Il pareggio finale tra Samb e Legnago (1-1) è in definitiva riassumibile così, anche se la Samb ha sprecato parecchio e in un'occasione, quella di Lavilla, in maniera indegna di una partita di Lega Pro: d'altro canto, è anche vero che i legni colpiti dai rossoblù stanno diventando troppi, il credito con la fortuna aumenta e l'appuntamento con la vittoria si allontana.
In due minuti, due valutazioni differenti
La partita inizia mestamente, con il ricordo della classe di Diego Armando Maradona e dell'umanità dello storico collaboratore rossoblù, Franco Spinelli. Pronti, via e la Samb tenta il suicidio: retropassaggio terrificante di Malotti, tiro di Rolfini e super parata di Nobile. Segnatevi l'episodio, non ce ne saranno altri a favore degli ospiti, a parte il rigore. Ed a proposito di penalty, arriviamo alla duplice svolta della partita: al 10°, Malotti crossa per Mawuli che viene pressato e trattenuto da Ricciardi, l'intervento è netto ma per l'arbitro, forse, irrilevante. Passano due minuti e Cristini fa l'errore di sfiorare da dietro Rolfini in area, per l'arbitro invece questo è un fallo davvero netto, il rigore viene trasformato da Luppi, 0-1.
Data la posizione di coloro i quali hanno presumibilmente commesso il fallo, probabilmente c'erano entrambi i rigori. Al limite, nessuno dei due, la disparità di valutazione in una stessa partita, purtroppo per il signor Garofalo, segna però lo spartiacque tra un buon direttore di gara ed un fischietto non ancora pronto per le serie superiori.
La Samb accusa il colpo e perde brillantezza per un po', però il possesso palla resta schiacciante. Al 26°, arriva la prima occasione per pareggiare: Maxi Lopez serve Mawuli in area, il centrocampista si gira e fa partire un tiro che, deviato, finisce sul palo. Un minuto dopo il tiro di Angiulli viene deviato in corner, al 35° il destro alto è di Maxi Lopez. Sul finire, Pizzignacco nega il gol al sinistro di Botta e poi il fantasista, al minuto 45°, è a sua volta impreciso.
Masini rimedia in extremis
La ripresa riprende a ritmi più cadenzati e bisogna attendere un quarto d'ora per vedere di nuovo in azione la coppia Maxi Lopez-Botta, innescata addirittura da un rinvio di Nobile. Botta viene atterrato e s'incarica della punizione, che finisce a fil di palo. Un minuto dopo, la Samb reclama ancora per un rigore, su cross di Botta, ma l'arbitro giudica la mano del difensore veneto attaccata al braccio: da rivedere, perché comunque il movimento sembra davvero innaturale. La Samb torna ad essere tambureggiante, per ben due volte con Botta e nel secondo caso è Perna ad immolarsi per evitare la rete. Di fatto, si gioca nella sola metà campo degli ospiti ma la rete non arriva: al 67°, invece, i padroni di casa si divorano il pareggio, quando Malotti serve in area Maxi Lopez che si gira e prova il tiro, Pizzignacco para e la palla arriva a Lavilla che sbaglia clamorosamente a porta vuota.
Sembra il "de profundis" anche perché al 70° è Angiulli a a sfiorare la traversa ed al 78° Pizzignacco la prende anche sulla punizione di Nocciolini. Invece, all'86°, rimedia in extremis Masini che sale in cielo e deposita di testa la palla in rete, 1-1. Più di così è difficile che una squadra di Lega Pro possa produrre in termini di occasioni da gol, la gara con il Legnago va archiviata al più presto per cercare di recuperare punti nella partita di mercoledì ad Arezzo.
di Roberto Valeri
30/11/2020