Vince tutto Andrea Fratellini.
Andrea Fratellini, ventriloquo con oltre vent'anni di carriera alle spalle, ha vinto la trentacinquesima edizione di "Cabaret Amore Mio!", Festival della Comicità che dalla fine degli Anni Ottanta caratterizza la città di Grottammare. Il comico, con 160 voti, ha vinto anche il Premio della Stampa. Le performance esilaranti dello "zio Tore" hanno dunque convinto sia i settecento spettatori che i rappresentanti dei mezzi d'informazione.
Ventriloquo, con un passato di prestigiatore per hobby e di assistente di volo per professione, Andrea Fratellini è già vincitore e finalista di svariati Festival in Italia “ma ritengo questo di Grottammare il più importante perché è un Festival importante e che porta fortuna. E’ un po’ come andare a Sanremo – dichiara l’artista che dedica la vittoria alla figlia Giada di pochi mesi – Altre volte avrei voluto partecipare, ma avevo preso impegni, questa volta però ci ho puntato. E poi calcare lo stesso palco di Silvan per me era un sogno”.
Ventriloquo non si nasce ma si diventa, sostiene Fratellini, che grazie all’incontro con un infermiere prestigiatore a 11 anni in una corsia di ospedale abbraccia le arti magiche e sviluppa una sensibilità nei confronti dei bambini malati: è proprio una di loro, affetta da autismo, che lo ispira ad arricchire il suo repertorio di intrattenimento con dei personaggi a cui dare vita, voce e carattere: “Parlava con la mamma solo se aveva davanti un guanto da forno con gli occhi, una specie di marionetta – ricorda - Con un pupazzo i bambini ti accolgono subito perché rompe tutte le barriere e in una corsia di ospedale ce ne sono tante”.
“Oggi collaboro con numerose onlus – dice, mentre si commuove nel ricordare alcune esperienze – e intrattengo i bambini delle pediatrie oncologiche. Sono esperienze forti, ma sono contento di dare un po’ di sollievo a loro e soprattutto ai loro familiari, che vivono con più consapevolezza il peso della malattia”.
L'Arancia d'Oro 2019 è stata consegnata al Mago Silvan, il cui spettacolo finale ha naturalmente ipnotizzato i presenti, con la rivisitazione in chiave moderna dei principali numeri che lo hanno reso famoso in Italia e nel Mondo.
Poiché non è stata volutamente resa nota la classifica finale e Grottammare, da trentacinque anni a questa parte, è il trampolino di lancio per i più importanti cabarettisti italiani, è il caso di segnalare, alla fine di una serata splendida che di certo ha consacrato la piazza Kursaal come sede di futuri, importanti eventi cittadini, il "molto comico e poco mago" Raffaello Corti, i cui giochi di parole, abbinati alle improbabili performance magiche, sono divertenti e lo faranno conoscere di certo al grande pubblico. Venerdì era secondo in classifica e, alla fine, sulla mancata vittoria finale possono aver pesato la scarsa immediatezza di alcune sue battute (d'altronde, una parolaccia fa ridere quasi in automatico, un gioco di parole non sempre) ed i conseguenti cali di ritmo dei suoi pezzi.
Sentiremo parlare di Raffaello, così come ci piacerebbe veder tornare Massimo Battista ed Alessandra Moretti a Grottammare, per l'edizione 2020: l'esperimento è riuscito, il Festival della Comicità ha cambiato stile pur mantenendo il suo spirito di sempre.
(foto: Domenico Ascolani)
di Roberto Valeri
21/07/2019