La censura non è mai la soluzione.
Una delle regole fondamentali della comunicazione è che anche il silenzio è una forma di comunicazione. Purtroppo per chi la predilige, il silenzio è una forma di comunicazione incontrollabile: dunque, è pericolosa perché dinanzi al nulla tutte le interpretazioni diventano verosimili.
La Sambenedettese Calcio, ieri, ha ritirato l'accredito stampa al collega del Corriere Adriatico Luca Bassotti, a cui va tutta la solidarietà del caso, in attesa che se ne ricordi anche l'Ordine dei Giornalisti delle Marche fino ad oggi, appunto, silenzioso: le motivazioni, secondo lo stesso Corriere Adriatico, sono da mettere in relazione all'intervista fatta a mister Capuano in cui quest'ultimo accusa il patron Fedeli di aver tolto a lui (e di conseguenza a tutti i tifosi rossoblù) il "sogno della B" esonerandolo ad una giornata dalla fine della regular season, lo scorso anno.
Se la decisione venisse confermata, potrebbe scendere il silenzio sulla Sambenedettese su uno dei due quotidiani locali cartacei rimasti: va ricordato, a margine, che l'informazione locale ha già subito un grave danno, anni fa, con l'eliminazione delle redazioni di zona de "Il Messaggero". Posto che la situazione potrebbe risolversi positivamente anche in queste ultime ore con un chiarimento (auspicabile) questa iniziativa della società del Riviera delle Palme ha un nome ben preciso, è di fatto una forma di censura.
Infatti, premesso che mister Capuano ha delle posizioni ben precise e note sulla gestione del patron Fedeli a San Benedetto, intervistarlo è nel pieno diritto di un cronista perché un cronista, in generale, ha il diritto di intervistare chi vuole e quando vuole, si chiama libertà di stampa.
Quando si spegne una voce, subentra il silenzio: dopo una decisione del genere, si potrebbe dedurre che l'ambiente rossoblù non sia tranquillo (per di più, gli allenamenti di preparazione alla gara con la Virtus Verona saranno a porte chiuse) e tra l'altro non se ne capisce il motivo, visto che la Sambenedettese è in lotta per i play-off come il suo livello tecnico prevede che sia e non è in lotta per la serie B perché non è al livello della capolista Pordenone, della Triestina o del Monza.
In questo contesto, l'esonero di mister Roselli ed il ritorno di mister Magi rientrerebbero nel tentativo della società di dare una scossa finale all'ambiente, di trovare una "soluzione" nella fase finale del torneo ad un rallentamento (presunto) della squadra. Ma il ritiro di un accredito no, non può mai essere considerato una soluzione: diventa un problema in più.
di Roberto Valeri
29/03/2019