A Carnevale, sequestrati più di trentamila articoli.
Carenza di ogni requisito di sicurezza, facile infiammabilità, composizioni non certificate e, in molti casi, anche parti molto piccole assemblate in maniera approssimativa: nell’ambito dell’operazione “Carnevale sicuro 2019”, volta a salvaguardare la salute e la sicurezza dei consumatori, la Guardia di Finanza è riuscita a sequestrare 34.000 prodotti non sicuri ed in parte anche contraffatti, il cui valore ammonta a 45.000 euro.
Il Comando Provinciale di Ascoli Piceno ha rivolto le pianificazioni ispettive verso i prodotti, già immessi in commercio, potenzialmente in grado di minare l’incolumità e la salute dei consumatori, soprattutto minorenni, dando quindi attuazione a ripetutii interventi su tutto il territorio della provincia picena.
Le Fiamme Gialle del locale Gruppo hanno scandagliato, per più giorni, magazzini, negozi, depositi, locali commerciali e bazar, ispezionando differenti prodotti carnevaleschi, al fine di riscontrarne la conformità con la normativa del settore, analizzandone anche in molti casi le composizioni, per scongiurare la vendita di maschere, costumi e accessori contenenti sostanze chimiche proibite per i loro notori effetti negativi sulla salute di chi ne viene in contatto.
Le prime irregolarità sono state individuate presso un market ubicato sulla via Salaria di Colli del Tronto, all’interno del quale sono stati sottoposti a sequestro 10.000 articoli tra giocattoli, accessori e costumi, tutti privi delle marcature “CE”, del valore complessivo di 15.000 euro; pesante anche la sanzione contestata al proprietario della rivendita, che arriva, infatti, fino a 10.000 euro.
Le attività ispettive si sono poi spostate in riviera, dove i militari della Compagnia di San Benedetto del Tronto hanno accertato numerose violazioni all’interno di un magazzino aperto al pubblico.
In questo caso, sono stati 23.000 gli articoli carnevaleschi sottoposti a sequestro, per un valore commerciale di oltre 30.000 euro; giocattoli, maschere, costumi, parrucche, accessori vari, per i quali è stata rilevata l’assenza della marcature “CE” e delle avvertenze obbligatorie per legge, nonché, per circa un migliaio di pezzi, anche l’apposizione dello stesso marchio “CE” contraffatto, circostanza che, oltre alle sanzioni di carattere amministrativo, ha comportato la denuncia all’Autorità Giudiziaria dell’imprenditore per il reato previsto dall’art. 515 “Frode nell’esercizio del commercio” del Codice penale.
di Roberto Valeri
18/03/2019