Un pari alla pari.
Lo zero a zero casalingo con la Triestina segna un'ulteriore tappa del processo di evoluzione della Sambenedettese di Roselli, che per la quarta volta consecutiva ha giocato alla pari contro una "grande" del campionato ed a questo punto è anche in credito con la sorte, se non altro per il livello delle prestazioni fatto vedere con il Pordenone, a Vicenza ed oggi.
Con il 3-5-2 e gli stessi interpreti della vittoria con il Salò della scorsa domenica, Roselli deve fare a meno di Biondi dopo due minuti e getta nella mischia il croato Celjak, acquistato in settimana: buona la sua prova. Al 7° Rocchi prova a servire Stanco ma la difesa della Triestina rimedia. Al 15°, Samb vicina di alcuni centimetri al gol, quelli che sono mancati a Stanco per intercettare il tiro cross di Rapisarda. Un minuto dopo, Calderini tra le linee salta due avversari e tira di potenza, il portiere ospite Valentini di pugno manda in angolo. Al 21°, Cecchini ci prova da lontano senza successo. La corazzata alabardata si fa vedere solo al 32°, in un modo che però avrebbe potuto essere letale: primo corner per la Triestina, Petrelli per Beccaro, cross e Codromaz solo in area di testa sbaglia clamorosamente la mira. Ad un minuto dalla fine, il giovane Rocchi non è fortunato ed il suo tiro lambisce il palo.
La ripresa è meno emozionante ma, sorpresa, a provarci è ancora la Samb: al 27° Rapisarda lancia Calderini in contropiede, il rossoblù è solo e non potendo passarla prova un tiro ma è troppo defilato sulla destra, ne esce un passaggio rasoterra che nessuno può intercettare. Al 32° la discesa irresistibile è di Cecchini, ma la palla capita sul piede "sbagliato" di Stanco e va fuori.
Giusti, gli applausi finali della curva e dello stadio per questa Sambenedettese con la quale, adesso, nessuno ha più la certezza di vincere: il pareggio con la terza forza del torneo, pur senza Granoche e Mensah, è infatti non la prima ma l'ennesima prova di una compattezza maggiore, di un'organizzazione ritrovata in difesa e di una maggior consapevolezza delle proprie capacità. La Samb non può ancora imporre il proprio gioco in maniera sistematica, ma riesce benissimo a far giocare male gli avversari. Pordenone, Vicenza, Salò e Triestina non sono sembrate superiori come la classifica farebbe pensare.
di Roberto Valeri
25/11/2018