Imu: Cia Marche, ridurla per non aggravare ulteriormente il comparto
ASCOLI PICENO – La CIA, sezione provinciale di Ascoli Piceno e Fermo, lancia un appello ai Comuni per ottenere un'aliquota più agevolata e meno impattante per l'intero comparto agricolo. A riguardo è stata stilata una missiva realizzata di concerto con le organizzazioni di settore coinvolte e indirizzata alle Amministrazioni Comunali al fine di sensibilizzare la già gravosa situazione che si sta abbattendo sugli agricoltori e in particolare sul "bene terra", indispensabile per produrre gli alimenti. Nodo cruciale dell'invito ai Sindaci è l'accorato appello di applicare in maniera virtuosa la riduzione dell'aliquota secondo la discrezionalità di cui ancora dispongono le singole Amministrazioni Comunali. Sarebbero pesantissime le conseguenze per l'economia di questo settore a seguito di un'applicazione indiscriminata de l'Imu, l'imposta prevista nel Decreto Salva Italia dall'attuale Governo Monti. "L'art. 13 del d.lgs 201 del 2011 prevede infatti la tassazione anche per gli immobili rurali, terreni, fabbricati, stalle fienili, capannoni, etc.. veri e propri strumenti di lavoro che permettono alla nostra agricoltura di svolgere in piena efficienza la propria attività già gravata dagli alti costi di produzione come il caro gasolio - rende noto Massimo Sandroni, Presidente provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori di Ascoli Piceno e Fermo". Non solo. A subire la pesante penalizzazione sarebbero anche gli agriturismi, volano dello sviluppo del cosi detto turismo ecocompatibile. In una nota l' Istat rileva il buono stato di salute del settore al 2010, di particolare appeal per i giovani e le famiglie alla ricerca di sapori locali e biologici. Ora la misura contenuta nella manovra rischia di pesare per quasi 2mila euro ad azienda compromettendo la continuità del servizio offerto. "Siamo aperti ad un confronto con i Comuni - conclude Massimo Sandroni, Presidente Cia - per spiegare ai Sindaci le nostre motivazioni ribadendo la nostra volontà di dare il giusto contributo senza però voler accettare provvedimenti che possano mettere fuori mercato gran parte delle aziende".
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di Vittorio Bellagamba
30/01/2012