Pranzo di Ferragosto all'insegna della cucina nostrana
ASCOLI PICENO - Sarà un pranzo nel rispetto delle più antiche tradizioni rurali, un menù dal sapore classico consigliato dalla stagionalità delle produzioni. Una ricorrenza -quella dell’Assunta- che verrà festeggiata prevalentemente in casa, con parenti e amici, anche se molti approfitteranno dell’occasione per mangiare all’aperto, negli agriturismi o allestendo barbecue immersi nel verde. E’ la previsione della Cia-Confederazione italiana agricoltori di Ascoli per il prossimo pranzo di Ferragosto. Le carni tipiche doc marchigiane e in particolare il pollo saranno le grandi protagoniste della giornata di festa, nel nostro territorio. Saranno principalmente cucinate alla brace o alla “cacciatora”. Sulle nostre tavole, inoltre, non mancheranno le olive all'ascolana e le salsicce, molto comode per le grigliate estemporanee. Per il primo piatto trionfa la pasta all’uovo come i maccheroncini di Campofilone, i cannelloni, le lasagne, gli agnolotti e le fettuccine. I contorni che verranno maggiormente consumati saranno: insalata verde o mista con pomodori, condita con un filo di olio extravergine d’oliva, sale e una goccia di aceto, sempre più spesso balsamico. Non mancheranno le patate al forno, piatto che ingolosisce sempre i bambini. Il vino più richiesto, per l’occasione, sarà il bianco come il Falerio, la Passerina Doc e il Pecorino Doc ma non mancheranno coloro che opteranno per il rosso come l'Offida Rosso Doc, il Rosso Piceno e Rosso Piceno Superiore Doc. I frutti, che guarniranno le ceste a centro tavola, saranno le pesche della Valdaso, i fichi, l’uva, le susine, le albicocche e le pere, e in fresco, sotto abbondante acqua corrente, anguria e meloni. Per il dolce si punterà sulle crostate di frutta e di marmellate e, per il digestivo, nocino fresco e liquori alle erbe o, in alternativa, tisane calde. “Buone notizie anche per l’indotto per il settore – ha spiegato Massimo Sandroni presidente della Cia provinciale - in molti sfrutteranno questo periodo per riportare in città un po’ di prelibatezze dell’agricoltura come salumi, formaggi, marmellate, salse, miele, sott’oli e sottaceti, facilmente reperibili nelle numerose aziende che esercitano la vendita diretta sul territorio locale”.
di Vittorio Bellagamba
13/08/2011